Nell’industria manifatturiera della ceramica il funzionamento delle fabbriche nei loro processi produttivi rappresenta l’anello centrale dell’intera filiera, dal punto di vista sia concettuale (lì la materia si fa prodotto), sia delle risorse che vengono utilizzate.

Logico che la riduzione delle emissioni e dell’impatto ambientale passi soprattutto dalle linee produttive. La sfida della sostenibilità, d’altronde, è prima di tutto una sfida tecnologica.

La singola piastrella può essere un prodotto più o meno rispettoso dell’ambiente a seconda dell’impatto energetico e di emissioni che la sua produzione genera. Dall’essicazione alla fonte di energia per i forni fino alla finitura che perfeziona il prodotto e limita i difetti (evitando grandi accumuli di prodotti imperfetti e quindi da scartare) fino alla gestione degli scarti di produzione, sono molti gli aspetti di una linea di produzione che hanno effetti positivi o ricadute negative sull’ambiente. Nel report di sostenibilità, la sfida si gioca prevalentemente qui, all’interno delle fabbriche, è inutile negarlo. E il motore principale della transizione ecologica è l’innovazione, unita ovviamente alla ricerca.

La fase dell’essicazione e della pressatura ormai non richiede più grandi quantitativi di acqua. Le presse e le macchine termiche per l’essicatura sono poi sempre più efficienti dal punto di vista energetico. I grandi forni che materialmente creano le lastre hanno raggiunto elevati standard energetici, e sono in via di sperimentazione nuove forme di energia rinnovabile come l’idrogeno, che possono aprire a una rivoluzione.

La fase di finitura poi è composta da tecnologie sempre più digitali, con sistemi e software in grado di:

  • efficientare le risorse utilizzate
  • ridurre il consumo di utensili e abrasivi
  • limitare i difetti sulle lastre
  • ridurre gli sprechi e gli scarti


Infine, l'implementazione di sistemi di gestione dei rifiuti e di riciclo contribuisce anche a ridurre l'impatto ambientale complessivo.

Grazie a questo approccio basato sull’ottimizzazione dei processi l’intera fabbrica ne beneficia non solo dal punto di vista ecologico, ma anche della competitività: infatti le nuove applicazioni digitali permettono di ridurre i tempi di inattività, garantire più sicurezza e aumentare la produttività. E le infinite possibilità derivanti dall’intelligenza artificiale potenzieranno ulteriormente questo approccio.

In conclusione, l'adozione di pratiche sostenibili non solo porta benefici ambientali, ma anche vantaggi economici. Le aziende che si distinguono per le loro best practice produttive tendono ad attrarre una base di clientela più ampia e l'ottimizzazione dei processi conduce a una sensibile riduzione dei costi nel medio e lungo periodo.